Operazione Avalanche, lo sbarco su queste spiagge. Un documentario per non dimenticare

Quest’anno ricorrono i 70 anni dello sbarco sulle nostre spiagge che abbiamo introdotto in un precedente post

8 settembre Badoglio dichiara la resa, chiamandola armistizio e senza neppure informare la catena di comando periferica, consegna di fatto l’esercito italiano alla rappresaglia dei tedeschi. Proprio nella Piana del Sele, tra Battipaglia ed Eboli, muore il primo alto ufficiale italiano, il generale Ferrante Gonzaga del Vodice.

Paradossalmente il generale ha proprio il comando della divisione costiera che dovrebbe opporsi agli alleati, ma l’8 settembre si rifiuta di consegnare le armi ai tedeschi e per la sua fedeltà allo Stato Italiano verrà giustiziato sommariamente sul posto.

Il 9 comincia lo sbarco.

I personaggi chiave dei due eserciti sono il gen. Clark da un alto e  il maresciallo Kesserling dall’altro ma il comando alleato è costituito dal comandante Dwight Eisenhower e il generale inglese Montgomery, icona classica della guerra con il suo baschetto nero.

Il grosso sbarca proprio nella zona di Battipaglia ma altre truppe americane scendono a terra sul litorale di Pontecagnano da un lato e di Paestum dall’altro. Altri commandos tattici sbarcano a Maiori e in Cilento. Alcune città della piana vengono travolte più delle altre in relazione al valore strategico della loro posizione: Battipaglia, Eboli, Acerno. Altavilla viene distrutta dagli americani per ordine di Clark che vuole punire i suoi abitanti per una presunta connivenza con i tedeschi. Proprio la  figura di Clark appare controversa, criticato dagli stessi militari per non avere indebolito le difese costiere con bombardamenti nei giorni precedenti libera al contrario da ordine di radere al suolo Altavilla per il sospetto che li i tedeschi fossero stati aiutati dalla popolazione. La critica gli viene, tra gli altri, proprio da un ufficiale alleato, l’inglese Norman Lewis che diventerà un celebre scrittore proprio con” Naples 44” il suo diario sullo sbarco e sulla sua esperienza nel capoluogo partenopeo

Per Lewis Clark è l’angelo sterminatore dell’Italia, parole forti un personaggio considerato  uno dei liberatori del nostro paese.

Battipaglia è protagonista dello scontro, casa per casa, con l’alternarsi, ben sette volte, del predominio di tedeschi e alleati. La reazione dei tedeschi è veemente tanto da indurre Clark a meditare sul reimbarco. Solo l’inizio dei bombardamenti dell’artiglieria navale consente di far pendere la bilancia  a favore degli alleati

Il nostro albergo ha il privilegio di affacciarsi su quella spiaggia che ha conosciuto il sacrificio di tanti giovani venuti da ogni dove a liberare l’Italia ed il mondo dal nazi-fascismo. Per rendere onore a tutti loro la Riviera Spineta ha dato il suo contributo per realizzare il film documentario “Ritorno a Battipaglia, la città nuova”. realizzato negli scorsi mesi da Carlo Bruno (www.ritornoabattipaglia.it).

Una delle parti più significative è ovviamente quella che riguarda lo sbarco, la famosa operazione avalance.

L’esperimento che abbiamo tentato è stato di utilizzare il documentario quale stimolo  per la raccolta di fotografie, video e documenti provenienti da patrimoni familiari, grazie al coinvolgimento dei singoli cittadini in uno spontaneo meccanismo di raccolta attraverso i social network.

L’esperimento è riuscito ed ha determinato la formazione di un patrimonio di informazioni e documenti che è già in corso di catalogazione con la piattaforma di archiviazione digitale (www.xdams.org)  che rimarrà, speriamo incrementandosi, a disposizione della città, un esempio di collaborazione tra pubblico e privato nel settore della cultura.

Molti i video e le foto inserite tratte, come si diceva, da archivi di famiglia messi a disposizione dai proprietari, con questi i video dell’Istituto Luce, dell’AAMOD, degli governativi americani via FedFlix, accompagnati da testi interpretati da due bravissime attrici, Pia Lanciotti e Alessandra Gigli.

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