Oggi la spiaggia sabbiosa in località Spineta ospita solo accaldati turisti in cerca di sole e di un buon bagno, gli inglesi che vengono fino qui si godono una birra ghiacciata mentre cercano di trarre beneficio dalla frescura offerta dagli ombrelloni.
Eppure, esattamente settanta anni fa ben centomila inglesi sbarcarono qui da centinaia di navi alleate per spezzare la resistenza dei tedeschi. Con loro anche settantamila americani al comando del generale Clark, era l’Operazione Avalanche.
Quest’anno ricorrono i settanta anni da quell’evento e il nostro obiettivo è proprio quello di ricordare il sacrificio di tanti giovani ragazzi che con il loro contributo hanno dato la spinta per costruire questo lungo periodo di pace di cui l’Europa beneficia.
Nei mesi precedenti gli Alleati erano già sbarcati in Sicilia ma occorreva una nuova accelerazione per indurre più velocemente i tedeschi alla ritirata. Gli alleati preparano lo sbarco nelle basi siciliane e del Nord Africa, cominciando a bombardare massicciamente Napoli. I luoghi che a settempbre saranno teatro dello sbarco non verranno invece colpiti fino al 21 giugno del 1943, quando i bombardieri che solitamente passano su Battipaglia arrivanno in numero maggiore e improvvisamente aprono i portelloni, il primo carico di morte distrugge la città ed altri seguiranno nei mesi successivi.
L’obiettivo non furono tanto le postazioni nemiche quanto le infrastrutture, Battipaglia è uno snodo cruciale sia ferroviario che viario e gli alleati vi si accaniscono. Le postazioni di difesa non vengono praticamente bombardate con un decisione che verrà molto criticata sotto il profilo militare.
